Legna e pellet, rincari
Legna
Il punto
- La crisi energetica e l’inflazione si fanno sentire anche per loro: sempre piú introvabili e con prezzi da capogiro.
- Di seguito i dettagli.
Precedenti
- Sin da quest’estate i costi per pellet ; il combustibile di biomassa compressa fatto con gli scarti del legno; erano aumentati vertiginosamente e le scorte erano in esaurimento. Ora, però, la situazione rischia di essere fuori controllo.
Adesso
- La legna, infatti, è diventata richiestissima come possibile opzione alternativa al gas; ma la produzione non riesce a sostenere il ritmo della domanda; con i prezzi che sono triplicati.
I prezzi
- In particolare, un anno fa, un sacco di pellet da 10-15 kg costava sui 5 euro; mentre oggi è arrivato fino a 14 euro (un aumento di quasi il 300%). Discorso simile per la legna semplice: 7 quintali di faggio si pagavano massimo 170-200 euro, ora costano anche 300.
Cause
- Il boom della domanda ed il blocco delle esportazioni ;da Regno Unito e Paesi dell’Est ; sono i motivi principali dellammanco. Nella specie, tra i Paesi dell’est , ce ne sono diversi vicini dell’Italia; come Slovenia, Croazia e Bosnia; che in vista dell’emergenza hanno orientato legna e pellet verso i consumi interni. La Bosnia, poi, ha bloccato l’export per legge fino allo scorso 30 Settembre.
Gli imprenditori
- Nel Nostro Paese, inoltre, gli imprenditori lamentano una mancanza di programmazione delle politiche forestali.
Lo Stop
- Tutto ciò va sommato allo stop al legname proveniente da Russia e Bielorussia; che; assieme alla riduzione dei flussi ucraini; aveva già ridotto del 10% ;le quantità di prodotto commercializzate in Italia. Un altro effetto lo hanno avuto anche le sanzioni economiche a Mosca; che hanno fatto diminuire la materia prima necessaria alla produzione di pellet; ovvero: scarti e residui come la segatura.
- Questo ha creato una carenza complessiva di circa 3 milioni di tonnellate di pellet.
L’Aiel
- Per tali motivi adesso, l’Associazione italiana energie agroforestali (Aiel) chiede di aumentare la produzione nazionale; così da sostenere la domanda e impedire emergenze in inverno. Del resto ,nel corso dell’anno, c’è stato un vero e proprio assalto alle stufe a legna e pellet.
- La stessa associazione, tra l’altro, ha registrato un aumento dell’8% delle vendite nel primo semestre dell’anno. Dato destinato ad essere corretto al rialzo nel secondo semestre.
I produttori
- Le aziende produttrici parlano di consegne che oramai vanno al 2023; ad inverno già inoltrato; questo perché: mancano i pezzi per realizzare le stufe; e le fabbriche non stanno al passo degli ordini. In tutto ciò la legna appena tagliata; che si troverà in commercio l’anno prossimo; vale fino a 20 euro al quintale. Insomma: la tendenza è al peggioramento.
- L’altra richiesta delle aziende italiane, infine, è tagliare l’Iva su pellet e legna da ardere, sulla base del modello spagnolo.
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