L’Assegno di inclusione
L’Assegno
- Il fatto
- Dal 18 Dicembre si potranno presentare le domande per ottenere l’Assegno di inclusione.
- Entrata in vigore
- L’ 1 Ggennaio 2024 entrerá n vigore la nuova misura rivolta ai nuclei familiari che includono: almeno una persona disabile, minori e over 60 o in condizioni di svantaggio; ma le domande si potranno presentare già da Lunedì 18 dicembre.
- Dove
- Gli aventi diritto potranno farlo sul sito dell’Inps o recandosi ai patronati ;dal mese di Gennaio anche attraverso i Caf.
- Click Day
- Non ci sarà dunque alcun click day. Gli interessati sono oltre 737mila nuclei familiari.
L’Adi seguirà dunque l’avvio del Supporto formazione e lavoro (Sfl), partito il primo settembre scorso. E chiuderà così il capitolo Reddito di cittadinanza. - La carta
- Arriva anche la Carta di inclusione;ricaricabile ed emessa da Poste italiane; attraverso cui sarà erogata la nuova indennità.
L’Adi potrà essere riconosciuto per 18 mesi e rinnovato;dopo la sospensione di un mese;per ulteriori 12 mesi.
L’importo massimo annuo è di 6mila euro, incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative. E’ di 7.560 euro l’anno se il nucleo è composto da persone over 67. Per quanto riguarda i requisiti economici, il valore dell’Isee non deve essere superiore a 9.360 euro; più alto nel caso di nuclei familiari con minorenni. - Gli obblighi
- I beneficiari dell’Assegno di inclusione dovranno sottoscrivere un “patto di attivazione digitale” sulla piattaforma Siisl (il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) e quindi aderire ad un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa.
Saranno tenuti a presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto; e, poi, ogni 90 giorni, per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio sarà sospeso. - Esenti da obblighi
- Esclusi dai vincoli del percorso: gli over-60, le persone con disabilità, con figli di tre anni o tre o più minori, e le donne vittime di violenza di genere inserite nei percorsi di protezione. Per loro l’indennità verrà comunque riconosciuta, considerandole indipendenti dal nucleo familiare in cui spesso si annida la violenza.