Forniture Gas, Italia in pre-allarme

Forniture Gas, il rischio italiano

Forniture Gas , rimedio Italia

Difficoltà

  • Il Ministero della Transizione Ecologica;  l’autorità competente per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale; in una nota sul sito Snam fa sapere che l’Italia; in materia di fornitura di gas  é in stato di pre-allarme; tutto questo per via della guerra tra Russia e Ucraina. 

Il testo

  • La nota chiarisce, infatti, che :
  • 1) la situazione di conflitto insiste  proprio sul territorio attraverso cui passa gran parte delle forniture di gas naturale che approvvigionano il sistema italiano ;
  • 2) il livello di pericolosità della minaccia alle forniture è sensibilmente maggiore rispetto a quanto previsto nelle analisi di rischio svolte in passato.

Ripari

  • Per tali motivi,  il Ministero ha “ritenuto opportuno predisporre eccezionali misure preventive;  volte ad incentivare un riempimento dello stoccaggio anticipato , rispetto alle procedure adottate in condizioni normali; cosí per  come discusso anche in sede europea durante l’ultima riunione del Gas Coordination Group del 23 Febbraio scorso”.
  • Inoltre , il Ministero, ha ritenuto opportuno sensibilizzare gli utenti del sistema gas nazionale della situazione di incertezza , legata” al conflitto nell’Est Europa. Questo nonostante  “la situazione delle forniture sia al momento adeguata a coprire la domanda interna“.

Pre-allarme

  • Ecco perché, quindi, é stato dichiarato il pre-allarme:  il primo di tre gradini di gravità; che prevede al momento solo un’attività di monitoraggio e vigilanza sugli eventi. Nessuna conseguenza, dunque, per gli utenti finali. 
  • In ogni caso, peró, va  sottolineato  che circa il 40% dei consumi italiani di gas si deve  proprio a Russia ed Ucraina.⁸

Le misure

  • Le misure di emergenza prevedono: maggiore flessibilità dei consumi di gas; sospensioni nel settore industriale e nuove regole sui consumi di gas nel settore termoelettrico. Il primo obiettivo , tra l’altro , é aumentare le forniture alternative rispetto a Mosca. Per questo l’esecutivo si concentrerà sul gas naturale liquefatto , importato da altre rotte, come gli Stati Uniti. L’esecutivo , poi, vuole lavorare per aumentare i flussi dai gasdotti non a pieno carico, come :il Tap dall’Azerbaijan;  il TransMed dall’Algeria e dalla Tunisia e il GreenStream dalla Libia;  oltre alla riapertura delle centrali a carbone sparse sul territorio nazionale per colmare eventuali mancanze nell’immediato.
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