Il Social Network decide di dare risposte incisive alle necessità di sicurezza degli utenti; prime tra tutte:gli interventi contro gli account molesti e scorretti.
Obiettivi
Instagram ha annunciato una serie di aggiornamenti per proteggere gli iscritti sul social; in particolare: i creatori di contenuti ed i personaggi pubblici. L’obiettivo è prevenire gli abusi da parte degli utenti e assicurare conversazioni più sane.
Funzionalità
Tra aggiornamenti di funzionalità già esistenti e novità uniche, campeggia il blocco degli account: un’attività che adesso permette di bloccare anche altri account collegati al principale; creati per eludere i controlli sulla piattaforma; e continuare a infastidire gli iscritti, con commenti ai post o messaggi diretti.
Filtri
Collegata al blocco di account collegati, vi è l’estensione dei filtri per le “parole nascoste”. Questa estensione ; attivata per impostazione predefinita per i profili Creator; consentirà non solo di nascondere le risposte che riportano parole offensive sotto foto e video, ma anche come commento alle Storie. I testi filtrati andranno a finire nella cartella delle Richieste Nascoste. All’interno di tale menu, verranno inserite, inoltre, le richieste di messaggi diretti da parte di sconosciuti, che contengono spam o truffe.
La pausa
Altra novità, davvero molto utile; é l’aumento di suggerimenti agli utenti, che li incoraggiano a prendersi una pausa e riflettere prima di scrivere messaggi o commenti che possano essere offensivi.
Bilanci
Il Social Network, infine;nel disegnare un bilancio delle funzioni giá lanciate;ha avuto modo di verificare che
“Dal lancio della funzione parole nascoste; avvenuto lo scorso anno; più di un account su cinque; con una vasta fanbase; ha attivato l’impostazione, ottenendo uno strumento efficace per filtrare automaticamente i contenuti offensivi nei commenti e nei messaggi. Chi la abilita, infatti, tende a visualizzare il 40% in meno di commenti che potrebbero essere definiti offensivi. Instagram, poi, tenderà a nascondere anche i testi che usano errori di ortografia intenzionali per pubblicare termini offensivi, come quelli che sfruttano il numero “1” invece della “i”.