Olio d’oliva in scarse condizioni di igiene:linea dura dei Nas
Una partita d’olio d’oliva ,prodotta in ambiente poco salubre. Avviato il sequestro dei Nas di Pescara. Vediamone gli sviluppi.
- Il fatto– Controlli serrati in campo alimentare. In particolar modo, nei confronti delle aziende produttrici di olio extravergine d’oliva. Nella specie, il 24 Giugno 2019, i Nas di Pescara sequestrano 1880 Kg di olio extravergine d’oliva greco. Questo ovviamente, in una azienda del pescarese.
- Le Indagini– Scendendo piú in dettaglio, i Carabinieri hanno svolto le indagini , in collaborazione col dipartimento dell’ispettorato centrale, della qualità e repressione dei dei prodotti agroalimentari.
- I motivi del sequestro– Le indagini comunque, hanno avuto un esito davvero sconcertante. L’oleificio infatti, era privo dei requisiti minimi strutturali e di igiene. Inoltre, lo stoccaggio dell’olio , avveniva in serbatoi privi delle certificazioni necessarie. Infine poi, il trasporto del prodotto, avveniva in veicoli mai registrati all’ASL.
- La sanzione– Per tutti questi motivi dunque, i militari hanno diffidato la titolare dell’azienda a rimuovere le difformità riscontrate.
- Insomma sono tempi davvero duri per i furbetti. Far passare un prodotto per un altro infatti, non é il massimo. Né per l’azienda che bara, né per il consumatore che crede. Chi acquista un prodotto come italiano infatti, ha il diritto di pretendere che sia tale. Chi, al contrario ,vuol vendere un prodotto proveniente da un altro Paese , deve presentarlo come tale. Altrimenti perde di credibilità: non solo il prodotto fatto passare per Italiano. Ma anche l’azienda che ne reclama la proprietà. Questa infatti non sará considerata piú attendibile, perché cosí facendo ,di fatto, si é autocondannata al fallimento.