La DID e la sua imprescindibilitá
La DID. Senza di lei, la domanda muore. Ed addio Reddito di cittadinanza.
- L’erogazione del reddito di cittadinanza, é subordinata alla DID. La dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Che i componenti del nucleo familiare maggiorenni, non occupati e non frequentanti regolare corso di studi, devono rendere. Questo perché, solo cosí possono aderire ad un percorso personalizzato di accompagnamento. All’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale. A chiarirlo é la Circolare numero 3 ,del 15 Novembre 2019.
- Dall’obbligo sono esclusi: 1)i lavoratori disabili gravi o non autosufficienti; 2) i lavoratori che conservano lo stato di disoccupazione. Che ricavano un reddito pari o inferiore alle detrazioni; 3) Chi frequenta corsi di formazione; 4) I soggetti di cui all’articolo 8 D.lgs 281/1997.
- Ció premesso, riassumiamo cosa deve fare il beneficiario al primo appuntamento ,con l’ufficio preposto. Le sue informazioni infatti sono molto importanti al fine dell’accoglimento della domanda. Prima cosa: deve presentare la DID ( se non lo ha giá fatto); secondo: fornisce le informazioni utili al calcolo dell’indice di profilazione quantitativa; Terzo: giustifica eventuali motivi di esonero dal lavoro dei familiari; A questo punto l”operatore dell’ufficio, redige la profilazione qualitativa. Un documento ,che contiene tutte le esperienze lavorative passate. Questo,ovviamente, per collocare al meglio il disoccupato.
Il patto per il lavoro
- Successivamente, le parti, stipulano il patto per il lavoro. Se , peró, l’avvio all’inserimento lavorativo risulta difficoltoso, il funzionario manda il beneficiario dai servizi comunali di contrasto alla povertà.
- La circolare Anpal precisa ancora, che: il patto per il lavoro, puó essere stipulato, presso: i centri per l’impiego ; i soggetti accreditati dall’articolo 12 D.lgs numero 150 / 2015.
- Questi uffici, entro 60 giorni dal riconoscimento del beneficio, convocano gli aventi diritto, per: fissare il primo appuntamento; la stipula del patto per il lavoro; In conclusione, si ricorda che: chi sottoscrive il patto per il lavoro: Si impegna a cercare attivamente lavoro; Accetta di essere avviato alle attività del patto; Sostiene i colloqui psicoattitudinali e partecipa alle prove finalizzate all’assunzione. In ogni caso, per evitare la decadenza dal beneficio, il richiedente, deve accettare una delle 3 offerte di lavoro definite congrue.
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