ISTAT, i dati
ISTAT
Il Fatto
- Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, nel mese di Gennaio, l’inflazione ha registrato un “netto rallentamento”.
- L’ Istat diffonde i dati definitivi dei prezzi al consumo di Gennaio.
- Stando ai dati dell’IIstituto, il prezzo del carrello della spesa,dal +12,6% di Dicembre scende a +12% . D’altro canto, peró, diminuisce la percentuale dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,5% a +8,9%).
- Il 2023
- Ció premesso, si ritiene che: per il 2023; l’inflazione acquisita; ovvero la crescita media che si avrebbe se i prezzi rimanessero stabili nella restante parte dell’anno; è pari a +5,2% per l’indice generale; e a +3,2% per la componente di fondo ;al netto degli energetici e degli alimentari freschi.
- Tra Nord e Sud
- L’Inflazione più marcata si registra nelle Isole ; +11,7%; in lieve rallentamento da +13,9% di Dicembre; a cui segue il Nord-Ovest +10,0%; da +11,4% del mese precedente. Tassi inferiori alla media nazionale si registrano invece nel Sud; +9,9%, da +11,7%; nel Nord-Est +9,7%, da +11,5%; e nel Centro ;+9,6%, da +11,0%.
- Regioni e Province
- Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome; e nei comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti; l’inflazione più elevata si osserva a: Catania (+12,6%), Genova (+11,8%) e Palermo (+11,7%); mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano ad Aosta (+7,6%) e, ultima, a Potenza (+7,5%). Sopra la media nazionale si piazza Milano (+10,8%), sotto Roma (+8,9%).
- Cause
- A spingere al ribasso l’inflazione è l’inversione di rotta dei prezzi delle verdure fresche; che calano dello 0,9% ;ma a contribuire positivamente è anche la frutta; che aumenta meno della metà dell’inflazione (+4,8%).
- L’allarme di Coldiretti
- Considerati i dati diffusi da ISTAT; soprattutto quelli relativi al costo di frutta e verdura; Coldiretti fotografa una situazione di grande difficoltà delle aziende agricole; le quali sono costrette a fare i conti con compensi in calo ; e sono alle prese con i problemi causati alle produzioni dalla siccità e dagli sbalzi termici estremi legati ai cambiamenti climatici. Ai danni alle colture; fa notare la Coldiretti; si sommano, poi: gli aumenti dei costi, a partire dal riscaldamento delle serre; ma anche di: carburanti, energia, fitofarmaci e fertilizzanti; fino agli imballaggi dalla plastica alla carta per le etichette.