“Vishing” ,il terrore delle carte Poste Italiane
Vishing”, truffa a macchia d’olio. Si salvi chi puó!
- La Polizia Postale dichiara di aver ricevuto diverse segnalazioni dai truffati. Questa volta il cyber Crime si é superato. E gli ignari raggirati ne stanno “letteralmente” pagando le conseguenze. Ma vediamo di cosa si tratta.
Significato del termine
- Il neologismo “vishing” è il frutto della fusione di due parole inglesi: “voice” + “phising”; appunto vishing. Questa truffa proviene dall’America. E secondo chi ha avuto modo di analizzarne i meccanismi, é davvero geniale! Basti pensare che si tratta di una truffa elettronica , messa in atto con l’ausilio della voce umana.
- A causa del “vishing”, infatti, una pioggia di addebiti non autorizzati; si sta abbattendo sulle carte di credito.
Il Meccanismo
- I truffatori clonano le carte di credito o le rubano di notte , nei centri di smistamento di Poste Italiane. In questo secondo caso dunque; operano prima che le carte giungano ai clienti; perché individuavano le buste tra quelle in attesa di essere spedite. Una volta entrati in possesso della carta; entrano in gioco i “telefonisti”: esperti del raggiro tramite voce umana. Questi, spacciandosi per finti operatori bancari o di società emittenti carte di credito; effettuano le telefonate alle banche o ai destinatari delle schede. Riferendo di fantomatiche anomalie nella gestione della carta di credito o del conto corrente; con abili giri di parole riescono ad impadronirsi dei dati personali. Propongono infatti: l’attivazione di “procedure di sicurezza”; chiedendo alla vittima di leggere a voce alta il “codice di conferma”.
- Che proprio in quel momento arriva via sms sul cellulare della vittima. Anche se la vittima comprende il raggiro per via dell’sms, é giá tardi. I truffatori infatti hanno giá tutto in mano :schede, dati personali e codici pin. Ed il conto corrente del malcapitato di turno è presto prosciugato.
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