Glifosfato nella pasta, la replica delle aziende


Glifosfato, le aziende rispondono

Glifosfato

Il fatto

  • Un test di qualche settimana fa; condotto in Svizzera dagli esperti del mensile KTipp; ha rilevato tracce di glifosfato in dei campioni di pasta , messi in commercio in Italia. Le marche coinvolte sono:
  • Lidl, Divella, Agnesi, Combino( Lidl)  e Garofalo.
  • Le concentrazioni riscontrate, comunque, sono risultate ben al di sotto del limite di legge.

I tipi di pasta

Nello specifico, i test hanno riguardato le seguenti varietà di pasta:

  • tagliolini Agnesi
  • spaghetti Divella e Garofalo
  • tagliatelle Lidl Combino (queste però ;ha precisato Lidl Italia ; non vengono in realtà distribuite nei punti vendita italiani del marchio).

Le reazioni

  • Dopo la pubblicazione dell’articolo , non si fanno attendere le reazioni delle aziende.

Lidl

Lidl Italia  ha chiarito che:

  • Per la referenza “Combino Bio Organic Spaghetti” (tra i migliori del test), il prodotto testato corrisponde a quello venduto nei punti vendita Lidl in Italia. Mentre per l’altro prodotto testato; cioé le “Tagliatelle Combino”; trattasi di un prodotto differente in quanto il fornitore è diverso da quello che produce la pasta venduta in Svizzera.
  • Le tagliatelle Combino Bio citate nel test, quindi, NON SONO le stesse vendute nei punti vendita Lidl Italia.

Divella

  • Divella , invece, entrando nel merito dei risultati,chiarisce che: ” Da un controllo dei rapporti di analisi su pasta o semola; effettuati negli ultimi 18 mesi; questi hanno rilevato valori di glifosate al di sotto del limite di rilevabilità. Dopotutto, anche il risultato del test  riporta; tra i risultati; valori infinitesimali rispetto ai limiti di legge; dove il glifosato risulta pari a 0,023 mg/kg ; contro un limite di legge pari a 10 mg/kg = 435 volte inferiore ai limiti fissati dalla legge comunitaria in vigore; rispetto anche al possibile valore dell’incertezza di misura che viene calcolato applicando un valore di default pari al 50% ; fattore di copertura 2; corrispondente ad un livello di confidenza pari al 95%;  così come previsto al punto E10 del documento Sante 11945/2015;  per il quale valore di incertezza il risultato del test ;sarebbe al di sotto del limite di quantificazione .”

Garofalo

  • L’azienda Pastifico Garofalo , altresì, sottolinea un attento e scrupoloso controllo su tutte le materie prime. In particolare, in merito alla tabella di test pubblicata dal mensile svizzero tedesco Ktipp precisa che : ” Il valore di 0,019;  attribuito al prodotto spaghetti Garofalo; è mille volte inferiore al limite di legge. Come indicato nella tabella , infatti, il limite di rilevabilità è di 0,010; quindi si tratta di un numero ai limiti della rilevabilità. Inoltre, l’azienda controlla tutte le materie prime in entrata affinché non contengano glifosato.”

Agnesi

  • Agnesi, ancora,  ha spiegato che: ” Il grano usato nella pasta venduta in Svizzera è diverso da quello che si usa in Italia; dove la pasta è realizzata con grano 100% italiano”.
  • E tra l’altro:
  • “In merito alla gestione dei contaminanti provenienti dalle coltivazioni agricole; Agnesi ha avviato un programma di gestione di filiere agricole integrate; al fine di poter ridurre l’uso di alcuni prodotti in agricoltura; portandone i residui ben al di sotto degli attuali limiti di legge. Tale attività risulta essere molto impegnativa e richiede tempi medio/lunghi per la sua piena realizzazione. Si tratta, infatti ,di intervenire; oltre che sulle pratiche agricole; anche su tutto il sistema di trasporto, molitura e stoccaggio; che interessa la filiera del frumento duro;da cui ottenere la semola per le produzioni di pasta. E poi : le semole non ancora provenienti da tali filiere selezionate, hanno parametri di gran lunga inferiori ai cogenti limiti di legge. Nel caso di specie, il valore del glifosato trovato è pari a 0.039 ppm; oltre 250 volte inferiore al limite di legge pari a 10 ppm. Il nostro impegno; anche in considerazione dei fatti internazionali ai quali il mondo delle produzioni agro-alimentari è sottoposto in questi ultimi mesi; è tale da perseguire come scopo primario il processo di miglioramento continuo delle caratteristiche nutrizionali e di sicurezza dei prodotti alimentari , offerti ai consumatori.

Considerazioni

  • In conclusione , quindi, si tratta, di contaminazioni non pericolose per la salute . Pertanto non c’è bisogno di allarmarsi; ma allo stesso tempo , è anche vero  che altri marchi hanno dimostrato che è possibile produrre pasta senza tracce di glifosfato.  Si spera quindi , che anche queste marche si adeguino a breve.
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