Cosma e Damiano, i medici di Cristo
Cosma e Damiano , i santi medici che curavano gratis
- I santi Cosma e Damiano; noti anche come santi medici; sono stati due medici romani, fratelli gemelli; appartenenti alla prima generazione di martiri sotto l’impero di Diocleziano (siamo nel terzo secolo d.C.); per la carità e la misericordia usate, sono citati nella preghiera Eucaristica.
Il Vangelo di Matteo
- Cosma e Damiano; ispirati dal versetto Mt 10,8 : “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”; non vollero mai denaro o beni in cambio della loro professione medica. Per questo li chiamano santi senza denaro. Grazie alla loro professione, riuscirono a curare oltre che il corpo, anche lo spirito: portando molte persone alla fede cattolica.
I miracoli
- I Santi Cosma e Damiano hanno operato molti prodigi e miracoli nel nome di Gesù. Per questo sono considerati protettori di medici e farmacisti.
Le origini
- Pare che i due fossero originari dell’Arabia; e che appartenessero ad una ricca famiglia. Il padre, Niceforo, si convertì al cristianesimo dopo la loro nascita; morì durante una persecuzione in Cilicia .
- La madre, Teodota (o Teodora); da più tempo cristiana; si occupò della loro prima educazione. Dopo aver appreso l’arte medica nella provincia romana di Siria, praticarono la loro professione in Turchia. Durante le persecuzioni dei cristiani promosse da Diocleziano (284 – 305) furono fatti arrestare.
Martiri 5 volte
- Subirono un feroce martirio; così atroce che su alcuni martirologi è scritto che furono martiri cinque volte. La tradizione parla di diverse versioni di martirio. Difatti, dapprima furono lapidati. Ma, visto che le pietre rimbalzarono contro i soldati furono anche crudelmente fustigati, crocefissi e bersagliati dai dardi. Anche in questo caso ,peró, le lance rimbalzarono senza riuscire a fare loro del male. Furono quindi decapitati nei pressi di Antiochia.
Il culto
- In Italia, il culto ai santi Cosma e Damiano, è diffusissimo: da nord a sud.
L’ispirazione
- Cosma e Damiano , ci ricordano che : in ogni servizio al prossimo, non dobbiamo mai dimenticare che siamo di fronte ad un’anima immortale amata da Dio sin dall’eternità.