Conti correnti e interessi ad usura:alle banche basta una dichiarazione
Conti Correnti Bancari-La Corte di Cassazione ( Sezioni Unite),risolve un contrasto giurisprudenziale in tema di eccezioni.Vediamo come
Il caso– Un’azienda Pugliese,agisce contro il Banco di Napoli di Lecce.Infatti, vuole ottenere la restituzione di parte degli interessi praticati,ma non dovuti,per l’apertura e la tenuta di due conti correnti bancari. La Banca, risponde, che. il termine per fare causa, è scaduto qualche tempo prima della proposizione del ricorso.
La domanda– L’Istituto di Credito,oltre a rilevare la scadenza del termine(prescrizione),deve provarla?Se si,come?
Questioni procedimentali – La Sezione Prima della Corte di Cassazione,trasmette con ordinanza la questione alle Sezioni Unite.
Pillole di diritto- Per il diritto, ci troviamo davanti ad una novazione oggettiva.In particolare,l’azienda che ha 2 conti correnti ,presso il Banco di Napoli,chiede la restituzione di somme già versate,ma non dovute. I soldi ,si riferiscono ad interessi pagati, al di sopra di quelli legalmente dovuti.Interessi ad usura,insomma(anatocismo bancario).Per questo motivo,l’azienda,agisce prima per ottenere l’annullamento del tasso di interesse illegittimo(titolo illegittimo,inesistente o inefficace). Poi per la rideterminazione del tasso di interesse legale (azione di ripetizione di indebito per titolo inesistente o inefficace). La domanda quindi diventa:”In questi casi,il termine per fare ricorso,da quando decorre?“
Il principio di diritto – La Suprema Corte a Sezioni Unite,con sentenza n° 15895/19,ritiene quanto.In questi giudizi ,la prescrizione,va rilevata dalla banca.Le basterà affermare, che il cliente non ha agito.L’azione, si riferisce agli atti stragiudiziali.O meglio: la banca, deve dichiarare che: il correntista, non ha inoltrato nei termini ,nessuna lettera di messa in mora.