Amazon si concede qualche libertà nella sottoscrizione dei contratti
Amazon,una delle piattaforme più famose al mondo della compravendita online, la spunta sui tedeschi.
- Premessa– Buon Giorno a tutti .E benvenuti nuovamente nel mio spazio. Grazie, perchè con l’estate, non è facile seguire il web. Ed a mio discapito, dico che forse è la cosa migliore. Difatti, le distrazioni ci sono. Ed è giusto che sia così. Comunque, ogni tanto, pensatemi. E passate a consultare qualche piccola chicca del sito. Detto ciò, oggi voglio parlarvi di una sentenza della Corte di Giustizia Europea.
- Il fatto– Comunque, procediamo con ordine e cerchiamo di costruire i fatti sottesi alla causa.
- La protesta dei consumatori Tedeschi– Un’associazione di consumatori tedesca, si rivolge alla Commissione Europea. Chiamando in causa Amazon, nella persona del suo legale rappresentante. E la lamentela che l’associazione muove, non è di poco conto. Secondo i tedeschi infatti,Amazon, fa la furbetta in sede di conclusione contratto.
- La furbata di Amazon– Più in particolare: al momento della sottoscrizione del contratto, Amazon violerebbe le norme di sicurezza, poste dalla legge tedesca.
- La violazione- Nella specie: Amazon, prima di concludere il contratto (a distanza) con i consumatori,non fornisce il proprio numero di telefono. Per essere contattata e riscontrare prontamente le anomalie. Circostanza questa, obbligatoria per tutti i professionisti del web tedeschi.
- La questione- Come ben potete notare, il problema sollevato dalla Germania, riguarda la sicurezza di tutti i consumatori-contraenti/ con Amazon. Che siano Tedeschi o Italiani poco importa. il problema c’è. E riguarda tutti.
La Decisione della Corte
- La Corte UE– Per tale ordini di ragioni, i Giudici Europei, hanno deciso su una questione spinosa. Da temerari infatti, hanno afferrato il toro per le corna.Innescando subito lo spartiacque.
- La decisone– Purtroppo però, questa volta, i Giudici hanno bastonato i consumatori. Lo so.Siete in ansia di attesa dispositivo. Ma io sono buona e faccio da deterrente. Vado subito al dunque. Il 10/07/2019, habemus sententiam. E udite, udite.” Una piattaforma di commercio elettronico come Amazon, non è obbligata a mettere a disposizione del consumatore un numero telefonico prima della conclusione del contratto”. Purchè però, gli fornisca un mezzo di comunicazione che gli consenta di contattarla rapidamente e di comunicare efficacemente con essa.
- In sostanza– la Corte UE, non ritiene obbligatorio che Amazon fornisca il numero ai consumatori. Purchè comunque si rispetti la direttiva vigente in materia. E impone al professionista di fornire un mezzo di comunicazione altrettanto diretto ed efficace.
- Tenete ben presente, però– che la sentenza è un assist per i Giudici Nazionali. Difatti, il dispositivo, prosegue richiamando la valutazione del Giudice Nazionale.Più in particolare: questi, è chiamato a pronunciarsi di volta in volta, su ciascun caso sollevato dal consumatore territoriale. Sarà il Giudice nazionale quindi, chiamato a giudicare di causa in causa. E a valutare, se i mezzi di comunicazione forniti dai professionisti del digitale, sono adeguati allo scopo.
- Riflessioni– Non vorrei mettervi la pulce all’orecchio. Ma la sentenza in commento, mi sa un pò di:”un colpo alla botte,l’altro al cerchio”. Infatti:da una parte, il provvedimento bacchetta i consumatori. Dall’altra, dà loro il contentino del:”Ogni caso va valutato a sè. Voi che ne pensate?