23 Aprile: San Giorgio

23 Aprile, oggi ricordiamo San Giorgio

23 Aprile, San Giorgio. Oggi festeggiamo il plurimartire, ricordando le sue imprese tra mito e realtà

  • 23 Aprile. I Reggini hanno particolarmente a cuore questa data. Ricordano infatti, il patrono della loro cittá.
  • San Giorgio é il patrono diArcieri, cavalieri, soldati, alabardieri, armaioli piumaroli (elmo); innamorati, cavalli, militari, lebbrosi, martiri inglesi, movimento scout, esploratori, guide; Lo si invoca contro le malattie della pelle, la peste e le malattie veneree.
  • In Italia, il culto per San Giorgio è assai diffuso; per questo le città e i comuni di cui è patrono sono più di cento; tra i quali un capoluogo di regione e tre capoluoghi di provincia (Ferrara, Ragusa e Reggio Calabria); inoltre si contano ben ventuno comuni che portano il suo nome.
  • Secondo una consolidata e diffusa tradizione, San Giorgio é un martire cristiano; venerato nel mondo, come santo megalomartire da quasi tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi

Notizie Biografiche

  • In mancanza di notizie biografiche certe su san Giorgio ; le principali informazioni provengono dalla Passio sancti Georgii; che però già il Decretum Gelasianum del 496 
  • classificava tra le opere apocrife. Secondo questa fonte, Giorgio era originario della Cappadocia; regione dell’odierna Turchia; figlio di Geronzio; persiano, e Policromia; cappadoce, nato verso l’anno 280. I genitori lo educarono alla religione cristiana. Trasferitosi in Palestina, si arruolò nell’esercito dell’imperatore Diocleziano; comportandosi da valoroso soldato; fino al punto di giungere a far parte della guardia del corpo dello stesso Diocleziano ;divenendo ufficiale delle milizie e forse suo successore.

Il martirio

  • Il martirio sarebbe avvenuto sotto Diocleziano stesso; che però in molte versioni è sostituito da Daciano, imperatore dei Persiani; il quale avrebbe convocato settantadue re per decidere quali misure prendere contro i cristiani per sterminarli.
  • Giorgio donò ai poveri tutti i suoi averi e, davanti alla corte, si confessò cristiano; all’invito dell’imperatore di sacrificare agli dei, si rifiutò: secondo la leggenda, venne battuto, sospeso, lacerato e gettato in carcere; dove ebbe una visione di Dio che gli predisse sei anni di tormenti, tre volte la morte e tre la resurrezione.

I miracoli

  • Tagliato in due con una ruota piena di chiodi e spade; Giorgio resuscitò, operando la conversione del magister militum Anatolio con tutti i suoi soldati; che vennero uccisi a fil di spada; entrò in un tempio pagano e con un soffio abbatté gli idoli di pietra; convertì l’imperatrice Alessandra, che venne martirizzata.
  • A richiesta del re Tranquillino, Giorgio risuscitò due persone morte da quattrocentosessant’anni; le battezzò e le fece sparire. L’imperatore Diocleziano lo condannò nuovamente a morte e il santo, prima di essere decapitato, implorò Dio che l’imperatore e i settantadue re fossero inceneriti; esaudita la sua preghiera, Giorgio si lasciò decapitare; promettendo protezione a chi avesse onorato le sue reliquie; le quali sono conservate in una cripta sotto la chiesa cristiana ;di rito greco-ortodosso; a Lydda : l’odierna Lod, in Israele

La Legenda Aurea

  • Si narra che in una città chiamata Silena, in Libia, vi fosse un grande stagno; tale da poter nascondere un drago; che, avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Gli abitanti , per placarlo, gli offrivano due pecore al giorno; ma, quando queste cominciarono a scarseggiare, furono costretti a offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno, fu estratta la giovane figlia del re. Il re, terrorizzato, offrì il suo patrimonio e metà del regno per salvarle la vita; ma la popolazione si ribellò, avendo visto morire tanti suoi figli. Dopo otto giorni di tentativi, il re alla fine dovette cedere ; e la giovane si avviò verso il lago , per essere offerta al drago. In quel momento, passò di lì il giovane cavaliere Giorgio, il quale, saputo dell’imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa; promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte. Poi, disse alla principessa , di non aver timore; che l’avrebbe aiutata nel nome di Cristo. Quando il drago si avvicinò, Giorgio salì a cavallo e protettosi con la croce e raccomandandosi al Signore; con grande audacia; affrontò il drago che gli veniva incontro; ferendolo gravemente con la lancia. Dopo averlo gettato a terra disse alla ragazza di avvolgere la sua cintura al collo del drago; il quale prese a seguirla docilmente verso la città. Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi; ma Giorgio li tranquillizzò, dicendo loro di non aver timore poiché: «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro». Allora il re e la popolazione , si convertirono e il cavaliere uccise il drago; e lo fece portare fuori dalla città, trascinato da quattro paia di buoi.

Leggi:L’ora-di-religione;

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