14 Giugno 2020, oggi la Chiesa festeggia il Corpus Domini
14 Giugno 2020: oggi la festa che ricorda la vicinanza di Gesú in ogni attimo della nostra vita
- Oggi la Chiesa cattolica ricorda il Corpus Domini. Nelle battute dei monaci del Monastero di San Vincenzo Martire : il significato della sollennitá .
- La Festa del Corpus Domini, ha origini dibattute ed abbastanza lontane . Il Contesto storico é quello Medievale; ovvero : lo scenario offerto dagli anni 1200- 1250 D.C.
- In quegli anni , in Belgio, una suora, ha in visione Gesú; che per ben 2 volte, la esorta a perorare l’istituzione di una festa che ricordi il Santissimo Sacramento. La Suora era “Santa Giuliana di Carnillon”. La Festa del Corpus Domini ,peró, viene istituita qualche anno dopo; dal IV Concilio Vaticano, tenutosi nel 1215. Durante questo si decretò che: la transustanziazione, ovvero: la presenza reale nel Santissimo Sacramento del Corpo di Cristo; é dogma di fede.
Il Miracolo dell’Ostia sanguinante
- Per capire veramente di cosa si trattasse, peró, i cristiani , dovranno attendere il miracolo di Bolsena. Nel 1263 , un sacerdote boemo ; che da Roma era giunto in pellegrinaggio a Bolsena; si ferma a Bolsena a dire messa. Durante la celebrazione; mentre spezza l’ostia; il sacerdote si chiede se il Corpo di Cristo sia realmente presente nell’ostia. Appena formulato il pensiero, dall’ostia escono alcune gocce di sangue ; che macchiano le pietre dell’altare ed il corporale del prete .
La definizione dei Monaci
- Dopo questi brevi cenni storici, ci addentriamo nel significato di questa sollennitá oggi. Prendendo a prestito le parole dei Monaci del Monastero di San Vincenzo Martire.
La Festa
- 《La festa del Corpo e del Sangue del Signore, dovrebbe essere celebrata il giovedì dopo la domenica della Santissima Trinità. Peró, nelle nazioni in cui quel giorno non viene riconosciuto come festivo; come nel nostro paese; viene celebrata la Domenica successiva ; questo anche per dare ai fedeli la possibilità di esprimere la propria fede; nella presenza del Signore in mezzo a noi; sotto i veli del pane e del vino ; con processioni e altari lungo le nostre vie e paesi.
Il Giovedí Santo
- La ricorrenza festiva, ci riporta alla sera del Giovedì Santo; all’Ultima cena in cui Gesù istituì l’Eucaristia. Dopo la breve parentesi dell’adorazione suggerita dalla norme liturgiche, dunque; si viene coinvolti pienamente dalle vicende dolorose del Venerdì Santo. Ritornare a riflettere sull’immenso dono dàtoci da Gesù nella sua divina Eucaristia, sembra una doverosa risposta di amore, ma anche una apertura di cuore alla lode e alla fiducia… E’, quello della presenza reale del Signore nell’Eucaristia; un gradissimo mistero che noi crediamo sulla parola di Gesù; come ci viene riportata dal brano del vangelo odierno; confortati in questo anche dalle prime comunità cristiane; che hanno celebrato l’Eucaristia come vero sacrificio del Signore; attualizzando quello che egli aveva consumato sulla croce; come ci testimonia Paolo nella lettera ai Corinzi.
Il confronto
- La vita di ogni cristiano, di ogni uomo, trova il suo confronto con la traversata del deserto da parte del popolo ebreo, in marcia verso la Terra promessa. La fatica, la stanchezza, la monotonia del deserto mettevano a dura prova la sua costanza; di tappa in tappa, nutrito anche dalla manna: da questo cibo celeste, che aiutava a riprendere coraggio. Anche noi assaporiamo l’amarezza e la fatica del nostro cammino. Gesù; prevedendo la nostra fragilità; ha voluto prepararci un cibo che ci sia di conforto e di sostegno nei momenti difficili ;che dobbiamo attraversare durante la vita; e al momento della dipartita da questo mondo. Allora l’incontro con lui di Domenica in Domenica ;o anche di giorno in giorno; ci dà la certezza di non essere soli nella lotta; ci fortifica e sprona a perseverare nella via della fedeltà al suo amore. Per questo, il Viatico ricevuto nell’approssimarsi della fine, ci dona fiducia nel viaggio verso l’eternità: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Nelle nostre giornate buie, sarà di grande conforto credere che : là, nella chiesa, in quel tabernacolo; al cui fianco arde perennemente una lampada eucaristica; c’è un amico che ti ascolta, ti comprende; ti lenisce la sofferenza, ti dona speranza.
In considerazione
- Forse non è fuori posto un richiamo a ricevere l’Eucaristia con le debite disposizioni: Stato di grazia, fede nella presenza del Signore nel pane e vino consacrati; raccoglimento e preghiera; l’osservanza del digiuno eucaristico di non aver mangiato cioé nulla da almeno uno ora e l’atteggiamento devoto e modesto. Non può mancare anche una testimonianza vera; non quella di andare a “vedere” la processione ma di parteciparne con tutto il cuore, seguendo con devozione “i passi del Signore che passa.
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