Truffa all’INPS: 5 arresti

Truffa al sistema: 5 bravi giocolieri?

Truffa all’INPS. Carpivano i dati in Comune e distraevano a proprio favore ingenti somme.Ora in 5 pagano il raggiro

  • Truffa: un gioco vecchio quanto il mondo. I cui risultati tuttavia, non vanno ad incidere solo sulla vita dei giocatori,ma anche delle pedine. Difatti, mentre le tasche di 5 persone si riempivano, le casse di qualche banca si svuotavano. Purtroppo, a danno di INPS ed erario. Oltre che dei pensionati malcapitati.
  • Le indagini* Piú in particolare, i carabinieri, hanno indagato 5 cittadini italiani per : truffa, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. E sostituzione di persona.
  • Gli arresti* I militari del Comando Provinciale di Roma infatti,coordinati dalla procura, hanno arrestato gli indagati.
  • La truffa*Perché, nella specie, gli arrestati riuscivano ad ottenere: prestiti, finanziamenti, cessioni del quinto. Il tutto con la modifica delle coordinate di accredito della pensione. Attraverso l’appropriazione fraudolenta di documentazione INPS, quale: OBSM, CUD e Statini paga. Tutti dati appartenenti a top manager pensionati. Difatti, con la compiacenza di un dipendente INPS e di uno del Comune di Roma, i 5 italiani inpiantavano un intricato sistema di truffa. Scendendo in dettaglio, gli indagati, reperivano i dati reali dei documenti di identità, ricercati e comunicati ad hoc,tramite accertamenti anagrafici.

Gli accertamenti anagrafici

  • All’anagrafe* Le indagini anagrafiche effettivamente, erano finalizzate a riprodurre carte di identità e codici fiscali falsi. Sugli stessi infatti,i presunti truffatori, apponevano: oltre che le foto dei pensionati ,le immagini corrispondenti alla persona degli indagati.
  • I provvedimenti * Al termine dell’indagine, battezzata “Robin Hood”, i soggetti, su disposizione del GIP della capitale, finiscono in manette. Uno in carcere e quattro ai domiciliari.
  • Conclusioni* Al di la di quanto possano essere coinvolti gli indagati, questi eventi ci fanno comprendere: quanto vulnerabili possano diventare le banche dati, finite in mani sbagliate. Difatti, ne fanno le spese : i cittadini ignari, le banche ed i grossi uffici come l’INPS! Tra l’altro questo ci fa capire, che senza fiducia, cade qualunque rapporto. Ed anche il piú raffinato meccanismo di difesa.
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