Rosalia, la Santa Palermitana famosa in tutto il mondo

Rosalia, la Santa ricordata oggi dalla Chiesa

Rosalia, la Santa a cui devotamente si rivolgono i palermitani

  • Oggi , 4 Settembre , la Chiesa ricorda Santa Rosalia.
  • Attraverso le parole dei tecnici , ripercorriamo la vita di una donna considerata emblema di purezza.


I natali

  • Rosalia nacque a Palermo nel XII secolo; e, secondo antichi libri liturgici, morì il 4 settembre del 1160 a 35 anni.

La leggenda

  • La leggenda dice che era figlia del Duca Sinibaldo, e di Maria Guiscarda, cugina del re normanno Ruggero II.

Periodo di rinnovamento

  • Rosalia visse in un periodo di rinnovamento cristiano-cattolico . Un’atmosfera felice , in cui, la vocazione eremitica della giovane nobile viene accolta con entusiasmo.

Eremita

  • Rosalia si ritira in una grotta vicina ad un convento di monaci basiliani. Da lì la giovane eremita; dopo un periodo di penitenza non definito; si trasferisce in una grotta sul Monte Pellegrino; accanto ad una preesistente chiesetta bizantina; in una cella costruita sopra il pozzo tuttora esistente. Anche qui nei dintorni, i Benedettini avevano un convento; e poterono seguire ed essere testimoni della vita eremitica e contemplativa di Rosalia; che visse in preghiera, solitudine e mortificazioni;

In odore di santità

  • Molti palermitani, salivano il monte attratti dalla sua fama di santità. Ad ogni modo, studiosi agiografi, hanno trovato documenti che testimoniano, che già nel 1196 e decenni successivi, l’eremita veniva chiamata “Santa Rosalia”.

Il primo miracolo

  • Il 26 maggio 1624 , una donna, (Girolama Gatto); ridotta in fin di vita, vede in sogno una fanciulla vestita di bianco; che le promettela guarigione se fa voto di salire sul Monte Pellegrino per ringraziarla. La donna allora sale sul monte con due amiche; di nuovo,cade in preda alla febbre quartana; ma appena beve l’acqua che gocciola dalla grotta, si sente guarita; cadendo in un riposante torpore . Qui le riappare la giovane vestita di bianco; e le indica il posto dove erano sepolte le sue reliquie.

Il ritrovamento del corpo

  • La cosa viene riferita ai frati eremiti francescani del vicino convento, i quali già nel Cinquecento; con il loro superiore s. Benedetto il Moro (1526-1589), avevano tentato di trovare le reliquie senza riuscirvi.
  • Per questo i religiosi riprendono le ricerche, aiutati da tre fedeli; finché il 15 luglio 1624 a quattro metri di profondità, trovano un masso lungo sei palmi e largo tre, a cui aderivano delle ossa.

Le parole della Santa

  • A tutto ciò si aggiunge la scoperta di due muratori palermitani; che lavorando nel convento dei Domenicani di S. Stefano; trovano, in una grotta alla Quisquina ( il 24 agosto 1624) un’iscrizione latina a tutti ignota; che si credette incisa dalla stessa s. Rosalia, quando vi aveva abitato e che diceva: “Io Rosalia, figlia di Sinibaldo, signore della Quisquina e (del Monte) delle Rose; per amore del Signore mio Gesù Cristo, stabilii di abitare in questa grotta”; che conferma il precedente eremitaggio, seguito poi da quello sul Monte Pellegrino.

Significato del nome

  • Il nome di Rosalia é per tradizione interpretato come composto da ‘rosa’ e ‘lilia’, rosa e gigli; simboli di purezza e di unione mistica; per questo la ‘Santuzza’ è rappresentata con il capo cinto di rose. Dal 1625 in poi il culto della Santa fu autorizzato e rinverdito dalla Chiesa palermitana; che la ricorda come la vergine eremita orante e contemplante sul Monte Pellegrino; quale testimonianza di eccezionale ascesi cristiana ; che nei secoli non è stata mai dimenticata dal popolo palermitano. Da 350 anni infatti, i pellegrini salgono sul monte, definito da Goethe il promontorio più bello del mondo.

Leggi: L’ ora-di-religione;

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