Digiuno in tempo di Quaresima

Digiuno e Quaresima. Origini e significato

Digiuno quaresimale. Come, dove,quando e perché.

  • La Quaresima richiama alla mente i quaranta giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica. Si legge nel Vangelo di Matteo: “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame”. Quaranta è una cifra che esprime il tempo dell’attesa, della purificazione, del ritorno al Signore, della consapevolezza che Dio è fedele alle sue promesse. 

Il digiuno

  • Con “digiuno”, generalmente, si intende l’astinenza dal cibo ; ma si fa riferimento anche altri tipi di privazione, finalizzate a farci condurre una vita più sobria. Questi “costituiscono un’importante occasione di crescita; perché “ci permettno di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario”; e “ci fa più attenti a Dio e al prossimo”; ridestando “la volontà di obbedire a Dio; che, solo, sazia la nostra fame”.(Papa Francesco)

L’elemosina

  • L’astinenza dal cibo e dal lusso, tra l’altro, sono legate poi all’elemosina. In particolare dunque, tutto ció che un cristiano sarebbe tenuto a fare sempre; in tempo di quaresima deve praticarlo con maggiore sollecitudine e devozione; questo perché si possa adempiere la norma apostolica del digiuno quaresimale ; che consiste nell’astinenza non solo dai cibi; ma anche e soprattutto dai peccati. A questi doverosi e santi digiuni, poi, nessuna opera si può associare più utilmente dell’elemosina; la quale sotto il nome unico di “misericordia” abbraccia molte opere buone”.( San Leone Magno)

Il digiuno santifica

  • Il digiuno comunque, è reso santo dalle virtù che l’accompagnano; soprattutto dalla carità; da ogni gesto di generosità, che dona ai poveri e ai bisognosi il frutto di una privazione. Secondo papa Francesco, “l’esercizio dell’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello”.

Il Mercoledì delle Ceneri

  • Il Mercoledì delle Ceneri é il giorno in cui comincia il percorso quaresimale. Durante lo stesso, cosí come il Venerdí Santo , si pratica l’ astinenza dalle carni. Mentre in tutti gli altri venerdì di Quaresima, si è invitati all’astensione dalla sola carne. Con il digiuno quaresimale quindo è possibile vincere “le passioni” ed elevare “lo spirito”.

Perché si digiuna?

  • Ci è chiesto di digiunare , non certo per disprezzare il cibo; né per reprimere l’appetito; ma proprio, al contrario, per sottolinearne ancora di più il valore, una volta che viene illuminato dalla luce divina”.

Le regole per i fedeli

  • La legge del digiuno, obbliga tutti i fedeli che hanno compiuto i 21 anni ; e non hanno ancora iniziato il 60° anno. Mentre la legge  dell’astinenza della carne obbliga tutti i fedeli a partire dai 7 anni compiuti.
  • Il digiuno consiste nel fare un solo pasto al giorno e due piccole refezioni nel corso della giornata.
  • L’astinenza invece, vieta l’uso della carne; di estratto o brodo di carne, ma non quello delle uova, dei latticini e di qualsiasi condimento di grasso animale.
  • Chi puó evitare il digiuno?
  • – coloro che digiunerebbero con grave incomodo: ammalati, convalescenti, deboli di nervi, donne che allattano o incinte;
  • – poveri che hanno già poco cibo a disposizione;
  • – coloro che esercitano un lavoro che è moralmente e ordinariamente incompatibile con il digiuno (es: lavori pesanti);
  • – coloro che fanno un lavoro intellettuale molto faticoso (es. studenti sotto esami);
  • – chi deve fare un lungo e faticoso viaggio; per un maggiore bene o per un’opera di pietà più grande; se questa è moralmente incompatibile con il digiuno (es.: assistenza ai malati).
  • Chi puó evitare l’astinenza?
  • – i poveri che ricevono carne in elemosina e non hanno altro da mangiare;
  • – gli infermi, i convalescenti, i deboli di stomaco, le donne che allattano, le donne incinte se deboli;
  • – gli operai che fanno lavori più pesanti quotidianamente;
  • – tutti coloro che esercitano in servizio essendovi costretti; e che non possono avere altro cibo sufficientemente nutriente.

Leggi L’ora-di-religione;

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